Buono carburante 2023: cambiamento in corso
Studio Carli, 02/03/2023
La legge di conversione del D.L. 5/2023, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, modifica quanto previsto dal testo originale della norma, introducendo l’imponibilità previdenziale in capo al buono carburante 2023.
Ci sono novità per il bonus carburante 2023, introdotto dal D.L. sulla trasparenza del costo dei carburanti a gennaio 2023. Il bonus, che di fatto ricorda quello introdotto nel 2022 dal cosiddetto Decreto Ucraina, riconosce la possibilità anche per l’anno 2023 di erogare ai (soli) lavoratori dipendenti un buono per l’acquisto del carburante per un importo massimo di 200 euro.
Il buono, in aggiunta ai buoni spesa a vario titolo previsti dall’art. 51, c. 3 del Tuir, nella versione originale era esente sia da contribuzione previdenziale, sia da imposizione fiscale, estendendo di fatto all’anno 2023 la possibilità di erogare una somma massima di 458,23 euro per l’acquisto di carburante, esente da contributi e imposte. In fase di conversione, il buono ha perso l'esenzione contributiva ed è diventato a tutti gli effetti somma imponibile a livello previdenziale, mantenendo invece l’originaria esenzione di natura fiscale.
Nonostante il testo di legge non sia ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, pare ormai definitiva la nuova imposizione contributiva prevista per il buono, che mantiene tuttavia tutte le caratteristiche precedenti e così schematizzabili:
- modalità di erogazione: acquisto di buoni carburante, con indicazione in busta paga del valore erogato, mediante apposita voce;
- chi lo eroga: il datore di lavoro su base volontaria, senza alcun vincolo e a costo totalmente a carico del datore di lavoro;
- chi lo percepisce: tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, su scelta del datore di lavoro;
- non spetta a collaboratori coordinati continuativi, amministratori, tirocinanti;
- quando viene erogato: entro il 31.12.2023.
Quanto costa e quanto percepisce il lavoratore
- Per effetto della nuova imponibilità previdenziale, il buono subirà sia una ritenuta previdenziale a carico del lavoratore, sia un maggiore costo collegato al versamento della contribuzione previdenziale in capo al datore di lavoro.
La traduzione in numeri della nuova normativa sottolinea che la convenienza e l’appetibilità del bonus in parola saranno decisamente inferiori, riducendone fortemente l’erogazione.
Consigliamo vivamente i clienti di attendere la pubblicazione della norma e le sue disposizioni attuative, prima di procedere ad erogare i buoni carburanti per il 2023, avendo tempo fino a fine anno per la loro erogazione.
Approfondimenti e chiarimenti
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